Il progetto HUB di Montagna – promosso da Riabitare l’Italia in collaborazione con il GSSI – Gran Sasso Science Institute e il Comune di Fontecchio, con il coinvolgimento di Confcooperative Abruzzo e dell’Università dell’Aquila e grazie al sostegno della Fondazione Peppino Vismara, ha avviato un processo di raccolta e condivisione di informazioni sulle risorse e sui servizi disponibili e sui vuoti utili per immaginare un nuovo futuro per chi voglia restare e a chi voglia trasferirsi in questo territorio.
Per ottenere una comprensione approfondita e aggiornata del contesto locale, sono state condotte due tipologie di indagine parallele: da un lato è stata realizzata una mappatura desk delle risorse presenti sul territorio, dall’altro sono stati organizzati degli incontri di ascolto e dialogo con le comunità locali, sotto forma di focus group. I risultati emersi da queste attività di ricerca costituiscono le fondamenta conoscitive su cui saranno costruite le prossime fasi operative del progetto Hub di Montagna. In particolare, si prevede l’attivazione di uno sportello informativo, sia fisico che online, che fornirà supporto e continuerà a raccogliere dati sulle realtà locali, in modo da mantenere costantemente aggiornato il quadro conoscitivo e informativo a disposizione di cittadini, imprese e istituzioni.
E’ stato pubblicato un documento riassuntivo della prima fase, scaricabile qui
Questo diagramma riassume Punti di Forza e Debolezza, Opportunita’ e Minacce
Le principali raccomandazioni per ridare vita ai paesi della Valle Subequana e della Media Valle dell’Aterno sono:
- Coordinamento tra i Comuni per azioni condivise e una visione d’insieme del territorio. Ad esempio attraverso l’istituzione di un’Unione dei Comuni.
- Miglioramento della mobilità e dei trasporti pubblici, criticità più volte segnalata che limita le possibilità di vita e lavoro.
- Supporto all’imprenditorialità con la creazione di uffici per il collocamento territoriale e agenzie immobiliari per mappare le proprietà sfitte.
- Valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e naturale come elemento di attrazione.
- Riqualificazione urbana e recupero degli immobili danneggiati dal sisma, anche attraverso incentivi ai proprietari.
- Sperimentazione di nuovi modelli insediativi diffusi, con funzioni complementari tra i diversi centri.
- Investimento sulla formazione professionale per le nuove competenze richieste nelle aree interne.
- Sviluppo del turismo sostenibile e della filiera agroalimentare come volano economico.
- Promozione del territorio verso l’esterno per attrarre nuovi abitanti.
- Creazione di spazi e attività per favorire la socialità ed il senso di comunità.
In sintesi, un approccio integrato che combini la valorizzazione delle risorse locali con azioni concrete per migliorare servizi, abitabilità e opportunità.
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