15,4 milioni per messa in sicurezza di 20 chiese abruzzesi. Nulla (per ora) per la nostra San Nicola

Undici delle venti chiese sono in Provincia dell’Aquila, incluse Sant’Onofrio a Raiano e Madonna delle Grazie a San Benedetto in Perillis

Naturalmente, lo stanziamento dei soldi non vuol dire che i lavori siano imminenti.

Come ha detto recentemente il vescovo di Sulmona, monsigno Fusco, i lavori per la chiesa di Santa Maria della Pace a Capestrano devono ancora partire, nonostante un progetto pronto e la disponibilità di finanziamenti per quasi cinque milioni di euro.

Chiusa dopo il terremoto del 2009, la chiesa attende di poter tornare al suo antico splendore e alla sua fruibilità: nel 2017 dal segretariato regionale sono stati assegnati per i lavori 2,4 milioni di euro per i danni del sisma. Visto che dall’ufficio competente nessuna progettazione era stata fatta la diocesi ha iniziato a preparare i progetti: riconosciuto anche l’aggravarsi dei danni con il terremoto del 2016 a fine 2022 sono stati assegnati altri 2,59 milioni di euro dal Commissario per la ricostruzione.

Il progetto per il ripristino della chiesa ha ricevuto l’autorizzazione dal Genio Civile ed è stato poi consegnato agli uffici competenti per l’approvazione nell’ottobre del 2020 e poi aggiornato successivamente nel mese di agosto dell’anno passato: si attendono ancora le autorizzazioni pur essendo trascorsi i giorni previsti dalla legge per il rilascio del parere.


“Cosa si aspetta? Perché questo ritardo? Perché – si chiede il vescovo – questi incomprensibili intoppi? Si attende con speranza e pazienza. Periodicamente torneremo a sollevare la questione fino a quando la nostra ‘voce’ e la legittima richiesta di tanti, tantissimi cittadini e amministratori non verrà esaudita e si agirà di conseguenza e con celere, tangibile, concretezza”.

Abruzzo Web

Abbiamo chiesto al Vescovo come i cittadini di Secinaro possono aiutarlo nella sua campagna per avere piu’ chiese restaurate.

Il Vescovo ha risposto con queste parole:

Grazie per la vostra attenzione. Cosa possiamo fare? Occorre stimolare le autorità competenti a muoversi, attraverso lettere, sottoscrizioni, articoli giornalistici, incontri con le autorità competenti. Fino a quando ascolteranno il nostro grido di aiuto. + Michele Fusco Vescovo


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