La controversia in breve:
La Regione Abruzzo ha speso 12-13 milioni di euro per ripristinare una vecchia bretella ferroviaria di 700m e costruire una nuova stazione, chiamata Sulmona Santa Rufina. Lo scopo: rendere piu’ veloce il percorso L’Aquila-Pescara, evitando il cambio di treni alla stazione di Sulmona
In teoria una buona idea; in pratica un esecuzione pessima:
- Solo due corse dirette Pescara – L’Aquila (per ora)
- Nessuna consultazione con i sindaci dell’Unione Sirentina
- Soppressione di due fermate giornaliere alla stazione di Molina
Insomma una beffa per gli abitanti della Valle Subequana, che come tutti hanno visto i prezzi dei biglietti aumentati del 15% all’inizio dell’anno.
I Sindaci adesso hanno protestato e sembra che la Regione e Trenitalia siano pronti ad ascoltare.
Un altro esempio di cosa succede se si vota per degli incompetenti come Marsilio
I pendolari di Sulmona hanno una petizione: Ripristinare le corse ferroviarie soppresse e ridurre il costo dell’abbonamento a Sulmona – L’Aquila – vi invito a firmarla
Riproduciamo qui una nota di PierPaolo Petrucci:
“La vicenda del treno L’Aquila-Pescara che invece di favorire, penalizza i passeggeri pendolari della Valle Subequana è emblematica di come NON si dovrebbe amministrare un territorio, dopo un lavoro da 12 milioni di euro realizzato grazie ai finanziamenti individuati dalla Giunta D’Alfonso.
Nel 2018 infatti – con una proficua collaborazione istituzionale con l’allora AD di RFI Maurizio Gentile e con il Governo – prima il CIPE e poi la Legge di Bilancio confermarono le risorse (ben 75 milioni di euro) per il potenziamento e l’elettrificazione della linea Terni-Rieti-L’Aquila-Sulmona.
Ora il paradosso è che, dopo un intervento pensato e realizzato per avvicinare le aree interne e la costa, una parte del territorio coinvolto sia stato completamente bypassato, ignorato e penalizzato.
Come hanno denunciato tutti i Sindaci della Subequana, con la realizzazione della bretella di Sulmona e la nuova fermata di Santa Rufina costata appunto 12 milioni di euro, sono state attivate due nuove corse: da Pescara alle 12:17 con arrivo all’Aquila alle 14.02, e dall’Aquila alle 19.27 con arrivo a Pescara alle 21.12. Portando così il tempo di percorrenza a una ora e 45 minuti, invece delle precedenti due ore.
Purtroppo, però, questa corsa “veloce” non ferma come prima alla stazione di Molina Aterno.
E inoltre sono state cancellate due corse, che fermavano a Molina Aterno: quella dall’Aquila a Sulmona delle 12, e quella da Sulmona all’Aquila delle 19.
Di fatto l’accorciamento dei tempi non sarà a vantaggio delle nostre aree interne.
Insomma, per guadagnare 15’ tra L’Aquila e Pescara, si finisce per sacrificare la parte forse più bisognosa del territorio: quella Valle Subequana che soffre di carenza di collegamenti e infrastrutture e che in questi anni – anche grazie all’impegno di tanti Sindaci – sta riscoprendo ad esempio con le cooperative di comunità, una serie di attività, tradizioni, servizi, eventi, per i propri cittadini. Per ridurre lo spopolamento e valorizzare il territorio.
Dico con rispetto a Marsilio: quando si amministra, la prima cosa da fare è coinvolgere i Sindaci e le popolazioni locali: è un lavoro che comporta tempo, pazienza, ascolto, comprensione e mediazione. È faticoso, ma va fatto perché altrimenti si rischia di fare danni.
Per questo – mentre i Sindaci annunciano un ricorso al TAR – chiederò all’assessore D’Annuntiis di riferire in Commissione Vigilanza e di impegnarsi a rivedere con i responsabili di Trenitalia le scelte fatte. Forse con una fermata di 5’ a Molina si eviterebbero disagi ai pendolari e si darebbe il giusto rispetto a un’area che merita la massima attenzione della Regione.”
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