Un grazie a Dolores e Angelo

Chiude La Dolce Vita, dopo dodici anni di attivita’, un duro colpo alla vita sociale del nostro paese.

Solo tre mesi fa, dal palco in Piazza del Duomo a L’Aquila, Dolores veniva citate come esempio di ospitalita’ abruzzese, sempre pronta ad aprire le porte a ciclisti affamati provenienti da tutto il mondo.

E sempre con un bel sorriso, Dolores e’ sempre venuta incontro alle nostre proposte, come quest’estate quando ha ospitato il Torneo di Scacchi

Riportiamo qui sotto un articolo di Francesco Nobile apparso sul Germe

“Un’avventura”, come la definisce la titolare Dolores La Rocca, cominciata “per gioco” dodici anni fa e che negli anni si è rivelata una scelta di successo, grazie alla passione per questo lavoro dei due coniugi proprietari.

Un percorso iniziato l’8 dicembre del 2012 che ha visto un susseguirsi di tantissime serate di ogni genere, che hanno portato centinaia di persone nel paese ai piedi del Sirente.

Dolores racconta come la decisione sia dettata da motivazioni personali, data la “stanchezza mia e di mio marito, abbiamo entrambi i figli che vivono fuori e portare avanti l’attività da soli stava diventando faticoso”.

“L’ultimo anno è stato il più difficile dal punto di vista economico, con un calo del 20% che non è da poco per la nostra zona. Purtroppo il bacino di utenza giovanile non c’è più, i ragazzi vanno a studiare fuori, tornano sempre meno al paese e manca il ricambio generazionale”.

Un’utenza che negli anni di massima attività del locale era ben diversa da quella attuale, dove “i coetanei dei nostri figli erano più numerosi e permettevano al locale di vivere e poter organizzare sempre serate diverse, dalle cover alla serata burlesque, il Cervellone, la cena con delitto e poter chiamare ospiti famosi della televisione, un unicum per la vallata”.

E non sono servite le sue rinomate pinse a sostenere i sempre più pesanti costi di gestione.

La Dolce Vita era anche un appoggio sicuro per i bed and breakfast di Secinaro e dei centri limitrofi come Gagliano Aterno e Goriano Valli, l’unico punto in grado di riuscire ad offrire la cena, anche all’ultimo istante, a chi pernotta negli alloggi.

Non è la prima attività a chiudere a Secinaro e nella Valle Subequana negli ultimi anni, dove un’esperienza piena di divertimento e vitalità come quella raccontata da Dolores si scontra con un pesante calo demografico, specie di giovani. A Secinaro rimane soltanto La Botteguccia, bar e alimentari, più che un locale di aggregazione.

Le alternative per i giovani del paese sono il Circolo Arcigallo, a Gagliano Aterno, oppure il bar Komodo a Castelvecchio Subequo.

Una realtà simile è condivisa da Molina Aterno, dove da anni ormai il paese non ha più un bar o altri locali, ad eccezione del bar La Stazione, distante un chilometro dalla zona centrale del paese.

I giovani sono numericamente sempre meno, i locali nei paesi chiudono, lasciando i centri della Valle Subequana sempre meno vivi.


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